Solo l’unione ci porterà alla Legalizzazione
“Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede tale bene o qualità… Non si tollera che altri abbiano doti pari o superiori, o riescano meglio nella loro attività e abbiano maggior fortuna” (Treccani).
E’ questa la definizione dell’invidia, sentimento che pervade sempre e comunque in noi Italiani. Un sentimento d’impeto, che dobbiamo imparare a gestire se vogliamo raggiungere quel traguardo tanto sperato: LA LEGALIZZAZONE.
Il 16 luglio saranno passati 2 anni da quando la proposta di legge, presentata da un corposo intergruppo parlamentare composto da 244 persone (204 deputati e 40 senatori), è approdata a Montecitorio. Due anni in cui siamo stati sopraffatti da tanti sentimenti, tra cui anche l’invidia.
Recentemente abbiamo assistito al lancio di due prodotti molto discussi: Easyjoint e le talee di Hemp Embassy.
Due prodotti che hanno scateneto tantissimi dibattiti, molti delle quali nati a partire da un sentimento di invidia.
Non vogliamo dare un giudizio su questi due prodotti, se siano o no illusori per il consumatore o realizzati con la tecnica giusta ecc ecc. Vogliamo farvi ragionare sull’effetto mediatico che hanno avuto, che può solo farci ben sperare.
Dopo le parole di Renzi, il giovane, quello dalle idee moderne, che doveva far rivivere un’Italia dall’economia stagnante, la nostra voglia di LEGALIZZAZIONE è esplosa. “Il ddl cannabis non passerà” ha detto… eh certo, l’unica cosa che gli interessa da 20 anni è fare una legge elettorale che li faccia tutti contenti, che gli permetta di mantenere il loro posto, la loro pensione, i loro privilegi. Ma lo sapevamo già due anni fa …
E’ pensando a questo che guardiamo il fenomeno Easyjoint e Hemp Embassy. E’ nostro dovere sostenere iniziative del genere, farvi da cassa di risonanza, per innescare un meccanismo più forte di loro.
Il loro potere non è niente in confronto a quello di noi consumatori.
Siamo stati noi consumatori a costringere le grandi marche a bandire l’olio di palma, ad esempio, o in Italia a salvare il pastificio Rummo. Saremo noi consumatori a Legalizzare la Cannabis.
Fatta la lgge, trovato l’inganno si suole dire… e se da 30 anni i nostri politici ragionano così, è il caso che iniziamo a farlo anche noi.
E’ esattamente quello che hanno fatto Luca Marola e Alberto Valsecchi; che abbiano fatto bene o male poco importa. Hanno innescato un meccanismo che nemmeno la repressione più assoluta potrà fermare. L’accettazione sociale della Cannabis, che continua a salire, è questa l’unica cosa che conta.
Le azioni di marketing unite alla DISOBBEDIENZA CIVILE prmossa da Marco Cappato sono le uniche due stade che possiamo percorrere, in parallelo, senza fermarci a guardare l’erba del vicino ( non solo in senso metaforico! ).
Le firme di 60.000 cittadini, comprese le nostre, depositate lo scorso novembre non hanno alcun valore per i nostri politici. Forse lo avrebbero 60.000 cittadini da reprimere.
Oggi più che mai l’unione fa la forza e gli stumenti multimediali sono a nostro servizio. Usiamoli per fare sentire la nostra voce e non solo per criticare gli altri. Usiamoli per dire che è ora che l’Italia guardi in faccia la realtà. Siamo il paese Europeo per consumo di cannabis, ostaggio delle mafie, la più grande si chiama Parlamento Italiano.
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