Domani si terrà l’udienza decisiva per Walter De Benedetto, un paziente cannabico, a cui legalmente è stata prescritta una terapia, che però lo Stato Italiano non gli permette di seguire regolarmente.

Oltre alla grave mancanza di cannabis, che si ripete ogni anno, in Italia non c’è ancora una normativa condivisa tra le Regioni, ad esempio in Friuli l’estratto oleoso tutt’oggi NON è mutuabile, mentre in altre regioni sì, come ad esempio la Sicilia, Regione a Statuto Speciale come la nostra.

Insieme all’Associazione di Tutela dei Diritti del Malato, presieduta da Anna Agrizzi, ricordiamo al nostro Presidente Fedriga che 3500 firme giacciono da più di un anno sul suo tavolo, proprio per chiedere la mutuabilità di questo farmaco, riconosciuto anche dall’OMS.

La prima firma è proprio quella di Massimo Tamburlini, paziente Cannabico FVG, promotore della raccolta firme regionale per rendere Mutuabile l’estratto oleoso di Cannabis Terapeutica anche in FVG. Perchè come ripetiamo ormai da un anno insieme agli amici di Meglio Legale, la storia di Walter è la storia di tante altre persone.

io sto con walter
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D: Ciao Massimo. Da che tipo di Patologia sei affetto?

R: sclerosi laterale primaria , una forma meno agressiva di SLA, questo perché al momento (speriamo) ha interessato solo il 1° motoneurone.

D: Dopo quanto tempo hai provato la Cannabis Terapeutica? E gli estratti?

R: Ho iniziato a usare la cannabis dopo aver provato i farmaci “tradizionali” ma gli effetti collaterali erano maggiori dei pochi benefici, dopo un anno di decotto ho provato l’estratto oleoso, e oltre a semplificarmi la vita (con decotto + di 1/2 ora di preparazione ogni sera), ho potuto modulare meglio il dosaggio e anche per il trasporto fuori casa si è dimostrato più semplice (pensa solo se devi andare in vacanza in albergo, fare un decotto o andare in giro con l’erba in tasca).

D: Qual’è l’effetto benefico che la Cannabis (o i derivati) porta alle persone affette dalla tua stessa patologia?

R: I benefici riscontrati sono stati:

  1. Diminuzione del dolore
  2. Diminuzione delle tensioni muscolari e degli spasmi
  3. Miglioramento (e di molto) della qualità del sonno e del tenore di vita

D: Cosa ti aspetti dal ministero della Salute sulla questione legalizzazione/autoproduzione?

R: Mi aspetto che come previsto dalla costituzione si adoperino al fine di evitare come succede troppo spesso oggi, carenze di farmaco e interruzione di cure (interruzioni deleterie per i malati), e che avviino una politica di produzione nazionale dando la possibilità alle regioni di autoprodurre la cannabis medica, in modo da non dipendere dalle importazioni e avviare un circolo economico/finanziario interno (che senso ha comprare la cannabis all’estero spendendo miliardi quando potremmo coltivarla con i dovuti controlli qualitativi in casa?).

D: E sull’approvvigionamento della stessa terapia sul mercato internazionale cosa pensi?

R: Trovo sia vergognoso acquistare all’estero qualcosa che potremmo produrre a casa nostra, dando il via a un ciclo economico/produttivo che creerebbe migliaia di posti di lavoro e nel contempo aumenterebbe gli introiti regionali/nazionali. E quanto sopra ancor di più se si permettesse e si regolasse la produzione per fini industriali (tessile-edile-etc.).

D: Hai mai coltivato la tua terapia?

R: No non ho mai coltivato la mia terapia, anche perchè a causa del mio stato di salute avrei non poche difficoltà, dovrei incaricare altri al posto mio.

D: Se avessi la possibilità di parlare liberamente e di persona con il presidente Draghi cosa chiederesti/proporresti?

R: a grandi linee quanto sopra, insistendo per aprire a un mercato in forte crescita, uscendo dal vecchio schema del proibizionismo (che non ha mai impedito l’accesso alle sostanze), schema pieno di pregiudizi e ignoranza, in modo da togliere ossigeno al mercato nero e avviare una rivoluzione culturale ed economica (non dimentichiamo che eravamo i 2° produttori al mondo di canapa, ma 1° in qualità). Chiederei anche una regolamentazione specifica e basata su evidenze scientifiche (non come ora) per quanto riguarda la possibilità di guidare. E magari anche una legge che obblighi le regioni a uniformarsi per quanto riguarda distribuzione / mutuabilità/ e possibilità di scelta (condivisa con il medico) su che tipo di modalità di assunzione vada meglio. Per esempio in Friuli Venezia Giulia ad oggi è previsto solo l’utilizzo delle cartine per decotto o vaporizzatore. Tutto questo nonostante più di un anno fà sia stata presentata una petizione popolare per rendere mutuabile anche l’estratto oleoso. Questo ovviamente per consentire ai malati di vivere in maniera dignitosa e per quanto possibile priva di dolore una vita già provata pesantemente dalla malattia.

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