E’ partita la distribuzione della cannabis terapeutica nelle farmacie italiane, ma come viene assimilata la cannabis dal sistema endocannabinoide?

Se ti accingi a leggere questo articolo sappi che chi scrive non è un medico, pertanto mi scuso se ad alcuni più esperti l’articolo potrà sembrare riduttivo e poco preciso. Ma per i comuni mortali a cui mi rivolgo credo che le informazioni che seguiranno saranno poche ma buone!  Se chi legge è veramente un esperto, saprà che la complessità del sistema endocannabinoide è tutt’oggi studiata da moltissimi scienziati; quello che si è scoperto fino ad ora è probabilmente solo l’aspetto più evidente del funzionamento di questo sistema.

Partiamo col dire che il nome stesso del nostro sistema di comunicazione tra le cellule, endocannabinoide, prende proprio nome dalla cannabis. 

La Cannabis è l’unica pianta esistete al mondo che presenta alcuni fitocannabinoidi, tra i più famosi il THC, il CDB e il CBG, che mimano gli effetti degli endocannabinoidi prodotti dal nostro organismo e si legano con i relativi recettori.

Tutti noi, dal più liberale al più convinto Giovanardi, abbiamo il sistema endocannabinoide, che svolge un ruolo di grande importanza per il normale funzionamento dell’organismo.

Il sistema endocannabinoide regola moltissimi processi fisiologici, elenchiamone alcuni:

il controllo motorio (le convulsioni e gli attacchi epilettici per esempio) la memoria e l’apprendimento (deficit di concentrazione), la percezione del dolore (dal semplice mal di schiena o mal di testa a patologie più serie quali artrite reumatoide o emicrania cronica), la regolazione dell’equilibrio energetico, la sensazione di inappetenza e depressione … ma non perdiamoci, perché spesso e volentieri le innumerevoli proprietà terapeutiche della cannabis elencate dagli esperti suonano come una presa in giro. Molto spesso mi sono sentita rispondere “eh sì, cura qualsiasi cosa che equivale a dire niente”.

Non viene mai sottolineato che, avendo noi al nostro interno dei recettori di cannabinoidi, quando li assumiamo dall’esterno, essi vanno ad agire lì dove c’è più necessità. E’ il nostro organismo, o meglio il nostro sistema neuroendocrino, che decide dove c’è più bisogno di questa linfa vitale. Pensate a una spugna, ecco, l’ippocampo ad esempio, la parte del cervello che regola la memoria è ricchissimo di recettori, e quando resta a secco rischia di ammalarsi e sviluppare patologie come l’alzhaimer; stessa cosa per la corteccia cerebrale o l’ipotalamo… Per completezza vi dirò che il sistema endocannabinoide è legato anche a patologie come il cancro, la sclerosi multipla, il glaucoma e la fibromalgia. Queste ultime non verranno da me approfondite.

Come è possibile che l’unica pianta al mondo che è naturalmente ricca di cannabinoidi è stata demonizzata per così tanto tempo?

E’ questa anche la domanda che si pone la maggior parte delle persone che si approccia alla cannabis. Non è possibile che, se fa così bene al nostro organismo, non sia mai stata presa in considerazione.

Per rispondere a questo non vi annoierò con dati storici che dimostrano quanto fosse utilizzata in medicina prima dell’era moderna, ne con teorie complottistiche o addirittura religiose.

Vi farò un semplice esempio: se avete un gran mal di testa e decidete di prendere un’aspirina, magari vi passa, magari no. Ma se decidete di prenderne 30 o 40 in 2 ore, beh a quel punto qualcuno vi porterà in ospedale e vi faranno come minimo una lavanda gastrica, rischierete anche di morire, ma l’avrete comprata in farmacia o addirittura in una modernissima parafarmacia all’interno del vostro supermercato preferito.

Questo non accadrebbe mai con la cannabis.

E’ vero, la cannabis crea dipendenza, come il gioco d’azzardo (senza che voi inaliate niente) o come il vino rosso, che se assunto moderatamente dicono faccia pure bene, fa sangue no?

Insomma la cannabis come tutte le cose a questo mondo ha i suoi pro e i suoi contro (che a mio avviso sono infinitamente minori rispetto ai pro), va assunta in modo responsabile, consapevole, sicuramente non per evadere dalla realtà, cosa che accade spesso e volentieri. Va prescritta da un medico se volete curare una determinata patologia e vanno fatti degli esami periodici per verificarne l’efficacia. Essendo una sostanza naturale ognuno di noi l’assimila in modo diverso, puoi sentirti più o meno “stonato”, esattamente come chi è abituato a bere (magari è un Friulano doc) e chi no (un saluto agli amici del meridione) e può dare più o meno effetti benefici sul nostro organismo.

Ognuno di noi deve essere libero di poter scegliere, così come può scegliere di prendere 100 aspirine, bere 50 bicchieri di vino o giocare 20 mila euro alle slot machine, senza rischiare di venire additato o peggio arrestato.

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