Gli italiani vogliono la cannabis legale

DDL Cannabis Legalizzazione:

Si diceva che il 2017 sarebbe stato l’anno della svolta, grazie alla  Nuova Legge Italiana che regolamenta la Coltivazione della Canapa Sativa. Ora siamo all’ennesima discussione in Commissione Parlamentare sul DDL Cannabis.

Sono due le cose che interessano maggiormente alla nostra classe politica: il potere e i soldi.

Analizziamo allora l’impatto economico che la Cannabis Legale avrebbe sull’economia italiana allo sbando e sopratutto sul mercato del lavoro.
Le stime aggiornate del Prof.Marco Rossi, della Università la Sapienza di Roma, sugli effetti economici della legalizzazione della cannabis pubblicate sul Libro Bianco sulle droghe 2017, che potete scaricare a fondo pagina, parlano di 4 miliardi di euro, ma per altri economisti di arriverebbe a 8 miliari di euro.
Questa cifra parte dal presupposto che si determini un prezzo di vendita della cannabis di 10 € al grammo, meno di quanto costa ora sul mercato illegale.

Accise e IVA sulle vendite sarebbero ovviamente altissime, al 75,5 %, come piace tanto ai nostri politici.

Inoltre l’economia italiana verrebbe stravolta da diversi fattori: potremmo risparmiare circa 600 milioni di euro impiegati nella repressione dell’uso di questa sostanza; altri 200/300 milioni deriverebbero dalla tassassione dei reditti dei produttori, i famosi growers ora rinchiusi in cantine tecnologicamente avanzate; 500 milioni dalla sostituzione delle importazioni con la cannabis terapeutica prodotta in Italia.

E pensate che la cifra legata alla Sanità non è stata stimata. Quanti di noi, donne e uomini, preferirebbero curarsi con la cannabis piuttosto che assumumere medicinali chimici?

Ma il dato che ci lascia veramente a bocca aperta riguarda l’occupazione.

Se attuassimo un modello di legalizzazione simile a quello Olandese si verrebbero a creare 375.000 posti di lavoro, tra primi produttori e venditori.

Immaginate ora le cifre del turismo cannabico che si scatenerebbe nel bel paese. Molti di noi giovani senza lavoro potrebbero inventarsene uno, legato a questo nuovo comparto. Per l’Istat sono 524.000 i giovani disoccupati che non studiano e non cercano lavoro, con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni. Giovani che potrebbero iniziare a specializzarsi e successivamente a lavorare nel mondo della cannabis. Questo implica la nascita di tantissime nuove figure professionali, che i nostri politici italiani ignorano totalmente!

Perchè non hanno il coraggio di dire “l’approccio attuale alla cannabis non funziona. Ha permesso ai criminali e alla criminalità organizzata di trarre vantaggi, pur non tenendo la cannabis fuori dalle mani della gioventù.” così come ha recentemente dichiarato il governo Canadese prima di presentare il loro progetto di legalizzazione?

La votazione è già slittata al 26 luglio, ovviamente nel tentativo di ” portare un sussulto nei tanti membri del partito di maggioranza che si erano espressi per la legalizzazione ma si sono poi eclissati” come dichiara Farina (Sinistra Ecologia e Libertà) … giochi di potere, che continuano a non considerare la volontà del popolo italiano. Volonta espressa grazie alla raccolta firme dei Radicali, che finalmente sono state acquisite dopo il controllo di tutti i certificati elettorali.

60.000 cittadini vogliono che la Cannabis Legale sia così regolamentata:

  1. Auto-coltivazione libera fino a cinque piante, con comunicazione da sei a 10.
  2. Possibilità di associazione in cannabis social club non a fini di lucro (fino a un massimo di 100 componenti che possono coltivare cinque piante femmine a testa).
  3. Coltivazione e fini commerciali previa comunicazione dell’inizio della coltivazione, nome e varietà di cannabis utilizzate e quantità di seme per ettaro.
  4. Sulle confezioni dei prodotti sarà specificato il livello di THC, la provenienza geografica e l’avvertimento che “un consumo non consapevole può danneggiare la salute”.
  5. I rivenditori non potranno essere nelle immediate vicinanze delle scuole né sarà possibile pubblicizzare i prodotti.
  6. Promozione ulteriore dell’accesso ai cannabinoidi medici ampliandolo chiaramente ai malati affetti da sintomatologie che rispondano favorevolmente ai preparati.
  7. Il Controllo della produzione è affidato alla direzione generale sulle frodi agro-alimentari del Ministero delle politiche agricole e dal Comando carabinieri per la tutela della salute presso il Ministro della salute.
  8. Relazione annuale al Parlamento.
  9. Tassazione mutuata dal “Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative” del 1995.
  10. Sanzioni amministrative fino a un massimo di 5000 euro per chi viola la nuova normativa.
  11. Nuovi introiti destinati a: 10% per campagne informative, 15% per attività di previdenza sociale, 15% per attività di assistenza sociale, 20% per la riduzione delle imposte sul lavoro e impresa e per il finanziamento di incentivi all’occupazione, 30% per investimenti produttivi, il rimanente 10% per la riduzione del debito pubblico.
  12. Vengono infine abolite tutte le sanzioni penali anche per l’uso personale di tutte le altre sostanze proibite e si introduce una norma volta alla scarcerazione di coloro che hanno subito una condanna relativa a condotte legalizzate con la proposta di legge.

Abbiamo una settimana esatta per far sentire la nostra voce.

Portiamo in alto il tag #Legalizziamo

Seguici anche sui Social e resta sempre aggiornato sul tema cannabis