Grazie all’articolo del settimanale Il Friuli possiamo fare una situazione generale della canapa industriale in Friuli.
Finalmente si parla di canapa industriale e non di marijuana anche nella nostra regione Friuli Venezia Giulia!
Il Friuli, settimanale d’informazione regionale, ha dedicato ben quattro pagine all’argomento principe del nostro Blog, la canapa industriale.
Per gli “addetti ai lavori” l’articolo non dice niente di nuovo, ma per molti gli argomenti trattati sono ancora un tabù.
Partiamo con la proposta di legge del Movimento 5 Stelle, che abbiamo avuto modo di leggere un anno fa; il Movimento proponeva una fase iniziale di sperimentazione, che in realtà in Friuli è avvenuta molti e molti anni fa, grazie al prof. Giovanardi, e che continua anche oggi al Dipartimento di Scienze Alimentari la cui responsabile è la Prof. Carla Da Porto.
Dal 2010 il Dipartimento sta studiando le proprietà della canapa, l’Università ha delle coltivazioni sperimentali proprie, che servono a garantire la migliore materia prima per approfondire il metodo di estrazione più moderno, quello “supercritico”. Questo termine sta ad indicare il metodo di estrazione con CO2 a 73,81 atmosfere di pressione, che già viene impiegato per decaffeinare o per la produzione di essenze per esempio.
Il Friuli quindi fa il quadro di una situazione “vecchia”, effettivamente le cose non si sono mai evolute per gli agricoltori che vorrebbero coltivare canapa industriale, ma questo quadro non tiene conto del fatto che in regione abbiamo una dei massimi esperti in materia, appunto la prof. Da Porto, che potrebbe risolvere molti dei problemi posti dal Movimento 5 Stelle, in primis quello della raccolta.
Sono da anni disponibili in rete i risultati del primo progetto regionale sulla canapa, che trovate qui allegati, un ottimo punto di partenza per capire che la coltivazioni in Friuli è possibile, che la raccolta è un finto problema, ma che effettivamente servirebbero dei grossi investimenti regionali.
La canapa è una delle coltivazioni più antiche del mondo, però è scomparsa prima dell’era dell’industrializzazione in Italia e che quindi spesso e volentieri viene lavorata con metodi “antichi”, manualmente, con tanta passione e dedizione da chi crede nelle potenzialità di questa pianta.
La Coldiretti ha iniziato da poco ad interessarsi alla questione, spinta forse dal drastico ribasso del costo dei cereali; il mercato ora premia i coltivatori di semi oleosi, proprio come i semi di canapa.
Ma per noi di YouHemp l’amore per la canapa industriale non parte dalle cifre, dalle prospettive di guadagno, bensì dall’urgenza di trovare coltivazioni sostenibili, che migliorino il nostro territorio, eliminando pesticidi, bonificando terreni e ripulendo l’aria.
Il nostro pianeta sta esaurendo le sue risorse terrestri, quest’anno l’Earth Overshoot Day è stato l’8 agosto, cioè il giorno in cui la popolazione mondiale ha già consumato tutte le risorse terrestri – frutta e verdura, carne e pesce, acqua e legno – disponibili per il 2016 e così inizia a sovrasfruttare il pianeta. Il Global Footprint Network, organizzazione di ricerca internazionale, è costretta a cambiare data ogni anno, perchè i consumi mondiali aumentano costantemente. Nel 2015 è stata celebrata il 13 agosto, mentre nel 2000 fu a fine settembre.
Ma torniamo all’articolo del Friuli: un interessante approfondimento parla di calce e canapa, protagonista della bioedilizia. Infatti la canapa trova la sua massima espressione in edilizia, tanto che è italiano il brevetto del BioMattone di Equilibrium e risale al 2013! Oltre alle proprietà isolanti, termiche e antibatteriche naturali, costruire una casa in canapa equivale a ridurre il diossido di carbonio presente nell’ambiente, quindi a contrastare il riscaldamento globale.
Molti di voi saranno felici di poter godere di calde giornate con 20°-21° gradi nelle ore centrali a novembre, io no e non perchè sia un’amante del freddo.
Ringraziamo il Friuli che comunque ha dato risalto alla canapa nella nostra regione, che ha elencato perfettamente tutti i benefici che potremmo tranne dall’introduzione di questa coltivazione e che ci ha chiamati in causa e permesso di dire la nostra.
Potete trovare il PROGETTO REGIONALE CANAPA a questo LINK.
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